Che twitter stia surclassando facebook è cosa nota. Dal canto mio ho scientemente abbandonato il secondo – pur rimanendoci – alimentandolo solo con i cinguetii del primo. Ho ancora meno follower che “amici”, ma mentre su facebook devi chiedere per cortesia di essere considerato, sul social dell’uccello (ditelo veloce in tutta una parola, è una fiCata, #socialdelluccello!) ti si segue solo se dici cose intelligenti o cool e se ti veicoli bene, meglio degli altri. Ovviamente anche se sei famoso, ma ahimè, lo sapete bene, qui la fama deve ancora arrivare (a fare compagnia alla fame).
Vabbè, insomma, volevo farmi i complimenti perché mi sono scatenato su un bell’hashtag con il quale ho raccolto parecchio consenso per quelle che sono le mie dimensioni. Ed un po’ di autocelebrazione oggi che l’asfalto mi si scioglie fra i chiodini dei miei Miserocchi Agnelli, mi farà bene.
Beh, ma allora perché non approfittare di un post così insulso per rendevi edotti sul mio tweet preferito di sempre?
Perché dovete sapere che si possono anche flaggare i tweet con la stellina dei preferiti se…MA CHE STO FACENDO?! se non sapete cosa sia twitter o come funziona, ma cosacazzo ci state facendo su ‘sto blog…?!
Il mio tweet più preferito di sempre me l’ha cinguettato un caro, Vero, Amico. Voleva ringraziarmi degli auguri di compleanno e mi ha fatto un regalo lui a me.
Il fatto è che oramai da qualche mese mi arrovello con il mio analista per capire questa cosa qua: “Vede Marco, lei non è che vive una vita sbagliata. Non è che si racconta bugie, anzi. Lei si racconta – e soprattutto racconta agli altri – sempre la verità, ma la racconta per quello che dovrebbe essere, per quello che tutti vorremmo che fosse. La enfatizza, la fa sempre più colorata di quello che è. Chi la legge e chi l’ascolta si bea del come dovrebbero essere al meglio le cose che succedono, perché lei le racconta bene, con trasposto e convinzione. Ma le cose non sono sempre così. Se, per esempio, la verità è che si muore di caldo, avoglia a declamare il romanticismo di un tramonto omettendo gli assalti delle zanzare. Se si muore di caldo, lo deve dire, che si muore di caldo, punto.”
Detta così sembra facile.
OT finale:
Ma lo sapete che hanno rimasterizzato il mitico concerto dei Nomadi con Guccini al Kiwi di Piumazzo del ’79?!…c’è pure il DVD!!!
“Per fare un uomo ci voglion vent’anni, per fare un bimbo un’ora d’amore. Per una vita migliaia di ore, per il dolore è abbastanza un minuto…”